Grandi disegnatori di caratteri
Claude Garamond, o Garamont, nasce, opera e muore a Parigi, 1499-1561.
Nel 1540 perfeziona il romano tondo disegnato a Venezia da Jenson, progetta quindi quella serie di Romani Antichi, dal corpo sei al corpo 36, che ancora oggi porta il suo nome malgrado lo scempio provocato dalla fotocomposizione.
La lettera G, che orna questa pagina in onore sia di Garamond che di Granjon, è stata tratteggiata con una normale penna a sfera su carta patinata lucida.
I testi, naturalmente illeggibili, che commentano i fogli sono stati vergati con una vecchia stilografica Shaeffer. Esempio da non seguire. E per anticipare un poco i tempi diremo che la lettera capitale E, da Estienne, è stata disegnata con un pastello ad olio su carta Canson a grana grossa.
Mentre l’ultimo esempio, la P di Plantin, è tracciata a matita, mina 2B, su comune carta extra strong.
Veniamo a Robert Granjon operante a Lione dal 1556 al 1562, il che ci sembra decisamente troppo poco. Disegna una serie chiamata Civilté per farne il carattere francese per eccellenza, purtroppo derivandolo dal Gotico, riuscendo soltanto ad imporlo per almeno duecento anni come carattere fantasia.
Che poi il carattere che comunemente chiamiamo Granjon sia un redesign del Garamond ad opera della Monotype, questo pochi lo sanno. Una pura questione di denominazioni, come spesso accade per via delle mode.
(testo originale apparso in Serigrafia n.30** – agosto 90)