Serigrafia 32

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Grandi disegnatori di caratteri
Eccoci arrivati al termine degli esempi, pochi purtroppo, che abbiamo dedicato al primo secolo della stampa, esempi riguardanti unicamente i cosiddetti caratteri Romani Antichi.
Abbiamo volutamente messo da parte il cosiddetto Gotico che da noi trova collocazione solo sulle insegne finta Baviera di certe birrerie.
La vittoria dell’antiqua sul gotico, dice S.H. Steinberg, è dovuta principalmente al genio commerciale di Aldo Manuzio. Nè bisogna dimenticare la tradizione umanistica che nutriva la mente sui manoscritti degli amanuensi, sia nelle università italiane sia alla Sorbona.
Manuzio affianca al tondo un corsivo, disegnato da Francesco Griffo, derivato dalla scrittura cancelleresca della Cancelleria Vaticana. Ma si tratta di una trovata commerciale o non piuttosto di una migliore possibilità di espressione?
Ed ancora pare si rimproveri al Manuzio la scelta di questo carattere condensato per motivi di spazio. Come se il Times New Roman non fosse stato progettato, secoli dopo, soddisfacendo esigenze consimili. In ogni caso accantoniamo l’aneddotica. La strada percorsa dai nostri tipi ne è troppo piena, come troppe sono le locande nelle quali sostò Garibaldi.
Ultima nota tecnica. Il colore rosso è inchiostro di china steso con un grande pennello di setola dura, ad esso si sovrappone il verde, senza alcuna allusione politica perché oramai tutto è così trasparente da rifiutare ogni allusione. E che questa trasparenza abbia a durare sino al nuovo secolo. È l’augurio per tutti quelli che, come noi, ancora credono nei valori della cultura del progetto. Una avventura iniziata cinquecento anni fa.
(testo originale apparso in Serigrafia n.32** – dicembre 90)
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