Recentemente Munari ha fatto un interessante lavoro in serigrafia per il tipografo Lucini: il calendario 1958 di cui abbiamo parlato nel numero precedente. Questo calendario è risultato infatti un lavoro serigrafico il cui interesse sta proprio nella stampa serigrafica e non in una imitazione della tipografia.
Munari pensa che, tra tutti i mezzi di stampa, la serigrafia sia la più adatta per la produzione di opere pittoriche in serie limitata, per l’abbellimento interno delle case, in sostituzione del “pezzo unico” opera d’arte ancora di carattere romantico che si presta soprattutto a sgradevoli speculazioni extra artistiche. Se gli artisti moderni si avvicinassero con interesse alla serigrafia e ne conoscessero a fondo i mezzi tecnici, potrebbero produrre direttamente le loro opere in serie limitata, senza bisogno di fare faticosamente un originale a olio su tela. Dobbiamo dire però che già alcuni artisti cominciano a produrre le loro opere in questo senso e che l’arte pittorica del futuro sarà fatta con questi mezzi.
(testo originale apparso in Serigrafia n.9 – aprile 58)