Nella grafica di Grignani esiste un’aspra dialettica nel confronti dell’equilibrio voluto, non scoperto, non inventato. Anche In questa sua copertina gli sperimentalismi fotografici e tecnici concorrono a “disturbare l’occhio”, assolutamente gli proibiscono di assopirsi e riposarsi. Un vento deformante sulle lettere, un dilatarsi dell’immagine fotografica e, per contro, un suo librarsi trillante e finalmente “geometrico”, ecco i termini di un mestiere che si diverte e crea. La grafica di Grignani ha il dono dell’originalità.
La copertina vista dal grafico…
Com’è eccitante un esperimento!… è un ricominciare con l’impeto di una forza che urge: è così quando noi dobbiamo disegnare una nuova copertina per «Serigrafia»; questa paurosa libertà di canto ci fa quasi ammutolire. Che cos’è la serigrafia?… è pittura, è segno, è calligrafia, è materia nella sua espressione più tattile, materia che si urta e si combina in sé e con altre tecniche grafiche. Ora è il turno con la litografia, il cui fondo fumoso e molle fa da secondo piano a questo colore-spessore. Che cosa si può ricavare da queste esperienze? Vibrazioni nuove, sensazioni tattili, possibilità infinite che le nostre mani, pure avvezze a giocare sugli spazi ancora non conoscono. Sta a noi aprire la valigia delle nuove possibilità con questa materia dalle più ampie latitudini, perché in essa c’è una somma di duttilità e forza grafica, che può inserirsi oggi nei mezzi di stampa. Arte e tecnica sono sorrette da nuove basi e possiamo concludere che il nuovo sistema serigrafico è un grande aiuto per l’individualità creatrice.
Franco Grignani
… vista dal serigrafo
Il fatto più rimarchevole di questa copertina sta, come è evidente, nell’accostamento di colori serigrafici e colori litografici stampati in precedenza.
Questa artistica soluzione per la copertina, oltre a dare la piacevole sensazione di diversi piani figurativi, valorizza le diverse nature risultanti da due diversi sistemi di stampa: litografia-offset e serigrafia. La comparazione dello spessore dell’inchiostro depositato dalle diverse matrici nei due sistemi di stampa è qui possibile con evidente facilità sia all’occhio che al tatto, e naturalmente a tutto vantaggio della corposità degli inchiostri serigrafici. A titolo di curiosità, possiamo tradurre tale confronto di spessore anche in termini numerici, come appunto è stato fatto in laboratori di ricerche per inchiostri dei tre sistemi: tipografia, offset e serigrafia. Il rapporto di spessore tra la serigrafia e la tipografia è risultato di 11 a 1 ; quello fra la serigrafia e l’offset è di circa 40 a 1. Superfluo ogni commento riguardo alla forza cromatica dei vari sistemi di stampa ed alla resistenza dei rispettivi colori. Molto opportuna ritengo pure una osservazione riguardo al bozzetto che, pur traendo dalla stampa il massimo effetto, risulta di un’estrema semplicità riguardo al registro e di tutta economia per l’impiego dell’inchiostro; elemento questo di cui tutti i grafici bozzettisti dovrebbero tenere conto quando si tratta di realizzare uno stampato con il nostro sistema. Per quanto riguarda le matrici sono state ricavate a mano direttamente dalla riduzione del bozzetto originale.
PAS Pubblicità Artistica Serigrafica – Caronno Pertusella, Varese
(testo originale apparso in Serigrafia n.23 – dicembre 60)