La copertina vista dai grafici…
Questa copertina è stata progettata così, solo per ricordare che la più importante possibilità della serigrafia nelle sue applicazioni pratiche è di stampare colori chiari su fondi scuri.
Il timbro è il più immediato e antico simbolo di stampigliatura.
Giulio Confalonieri e Ilio Negri
… vista dal serigrafo
La realizzazione serigrafica della copertina di questo numero costituisce un esempio di avanguardia tecnica ed estetica, che dimostra eloquentemente un’altra possibilità del nostro sistema di stampa. La forza degli inchiostri serigrafici e la loro “stesa”, cioè il loro spessore e la loro intensità, possono infatti valorizzare qualsiasi supporto, di qualsiasi genere e soprattutto di qualsiasi colore, anche nero. Gli stampatori tipografi e litografi possono forse calcolare ad occhio (e al tatto) quante tirature, cioè quanti passaggi in macchina, dovrebbero fare per ottenere un effetto di stampa che si avvicini al nostro. Resta così dimostrato in sostanza che basta un colore serigrafico per dare espressione ad una pagina. Come si può controllare anche per le altre pagine di copertina, malgrado il fondo nero, indubbiamente fattore negativo per la brillantezza, il colore “canta”: in azzurro, in oro, in rosso, in bianco… I margini irregolari del timbro sono stati ottenuti per sgranatura a tratto della matrice. Quindi niente retino.
Ottavio Bernardi
(testo originale apparso in Serigrafia n.26 – gennaio 62)