Serigrafia 59

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Questo Herr Gutenberg ha goduto di poca tranquillità sia in vita che nell’aldilà. Nato a Magonza da famiglia patrizia, orefice di mestiere, quindi avvezzo all’uso di punzoni e bulini, fu costretto a continuare le proprie ricerche a Strasburgo dove aveva trovato rifugio quale esule politico. Tornato nella città natale dopo dieci anni di sperimentazioni si associa ad un avvocato, tale Johannes Fust, e con il genero di questi, Peter Schöffer, con un debito troppo oneroso che non riuscì ad onorare malgrado cinque anni di clamorosi successi commerciali. Pochi anni dopo afflitto da cecità, malattia professionale, abbandonò il mestiere e dovette subire altre perdite durante il sacco di Magonza. Morì quasi povero nel Febbraio del 1468, anche la sua tomba scomparve con la demolizione della chiesa francescana dove era stato sepolto. Noto, anche agli ignoranti, come l’inventore della stampa, mentre pochi sanno precisare che si tratta di stampa a caratteri mobili e nessuno rinuncia a chiamarlo “inventore” mettendolo sul piano di un qualsiasi Archimede Pitagorico. Gutenberg fu un imprenditore innamorato dell’efficienza tecnica, un progettista anche dell’organizzazione che possiamo definire “industriale” con almeno tre secoli di anticipo. Scrive S.H. Steinberg nel suo «Five Hundred Years of Printing», la cui lettura non ci stancheremo mai di consigliare, «Per più di tre secoli l’incisione dei punzoni, la battitura delle matrici, la fusione dei caratteri rimasero allo stesso livello tecnico». E sappiamo anche che per arrivare alla stampa della famosa Bibbia delle 42 linee, e della meno nota più piccina ma altrettanto importante enciclopedia popolare Catholicon, Gutenberg dovette perfezionare il torchio tipografico, occuparsi di reperire la carta adatta, passare dal sistema delle matrici temporanee a quello chiamato punzone-matrice, realizzare un inchiostro capace di aderire ai caratteri metallici. Diverso, quindi, da quelli usati allora per il processo silografico.

Gutenberg non fu, come molti ancora credono, il genio isolato al quale attribuire l’idea raffigurata come una lampadina accesa. Fu figlio della sua epoca, uomo colto e testardo, lavorò assediato dai concorrenti e denigratori, perseguì un piano di divulgazione editoriale facilitato dal movimento di riforma religiosa. La sua vita è parsa avvolta da mistero come è giusto sia per ogni uomo fattosi mito. Comunque alla fine del 1400, a soli cinquant’anni dall’uscita della Bibbia, i libri in circolazione, stampati con il nuovo metodo, erano nove milioni.
Serigrafia-1995-03-Iliprandi