Serigrafia 24

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Storia del carattere
Non staremo a raccontare cosa accadde a Magonza attorno al 1450 oppure nel 1464 a Subiaco, nel 1465 a Roma, nel 66 a Cracovia, nel 69 a Milano.
Ai primi del Cinquecento assistiamo ad una nuova divisione proprio nel campo della stampa a caratteri mobili. Da un lato la scuola derivata dalle italiche porta all’antiqua tondo ed all’umanistico corsivo, dall’altro si affermano il Gotico Textur ed il Fraktur che ancora oggi fa bella mostra di sé con poche alterazioni rispetto al passato. Però, a parte le annotazioni storiche, poche pagine danno la medesima emozione di quelle della Bibbia delle quarantadue righe di Gutenberg dove si avverte, violento, l’arrivo della macchina, del modulo, del metodo, della ripetitività seriale, della produzione industriale, di quello che oggi si definirebbe come prodotto di design.
Questa bibbia così lineare e pulita, tanto tedesca da parere uscita dalle mani di un grafico svizzero, rimane una pietra miliare talmente nota che neppure più ce ne ricordiamo.
(testo originale apparso in Serigrafia n.24** – agosto 89)
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