Franco Grignani è membro dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) e dell’ICTA (International Center for Typographic Arts di New York). I suoi lavori sono nella raccolta del Museo di arte moderna di New York e dello Stedeljik di Amsterdam. Mostre personali a Chicago, Londra, Milano. Inoltre ha esposto a Parigi, Losanna, Monaco, Los Angeles, New York. Tutte le maggiori riviste grafiche del mondo hanno pubblicato i suoi lavori. Dalla celebre stamperia Alfieri & Lacroix ha avuto incarico di ricerche d’ordine grafico, producendo centinaia di lavori sperimentali su problemi di percezione visiva in senso fisiologico e cinetico attraverso esplorazioni prodotte dalla distorsione e dalla tensione.
La copertina vista dal grafico…
La serigrafia è ancora una pittura, rimane materia con i suoi spessori, con le densità lucide e opache, con i toni vellutati e graduati nelle gamme delle tempere, talvolta così accesi da sentirli vivi e pulsanti. Ha il sapore dell’originale, del manufatto, della copia unica, un pezzo da incorniciare, da mettere in parete, in cartella, da parlarne prima e mostrarlo dopo, sentirne la sorpresa. Non si pensa alla macchina, ma alla mano. Un pezzo fatto apposta per noi. Una stampa che si aspetta, si indaga, si accarezza è sempre una stampa elegante, si usa per fare più lusso, così nitida, isolata, su fondi neutri, insolente, con colori provati e riprovati per quel certo colore esatto e fisico che più di qualunque altra tecnica sa rifare il segno della mano dell’uomo.
Franco Grignani
… vista dal serigrafo
È innegabile il fatto che la forza espressiva dell’autore conferisce a questa copertina una sua dignità completamente particolare. L’artista – in questo caso inventore – ha saputo estrarre dal soggetto una quintessenza emblematica, acuta e gradevole, quasi come se le sue capacità selettive avessero la potenza del catalizzatore che fa precipitare tutti i particolari verso una loro conclusione. La riproduzione fedele di un soggetto – così come l’occhio Io vede – è senza dubbio opera d’arte e come tale riesce a dare immense e profonde sensazioni. Ma la creazione di un rapporto, direi quasi di ostilità e di attrazione allo stesso tempo, riesce a darne altre nuovissime ed impensate, quasi surreali, ma che approfondiscono e spiegano i caratteri essenziali dell’interpretazione artistica moderna. Questa, non si accontenta dell’occhio come mezzo fotografico per ritrarre le sensazioni visive più consuete, ma vuole servirsene per creare del nuovo, solo apparentemente apprezzato, ma, dalle masse, poco conosciuto. Lo sforzo creativo ed espressivo dell’autore è sacro. Per lui è inammissibile anche solo il pensiero come elemento di modifica alla sua creazione. Lo stampatore non può assolutamente dimenticare questo, non deve offendere per leggerezza ed incapacità l’opera che è tenuto a riprodurre fedelmente, ed ogni modifica – anche involontaria – suonerebbe veramente come offesa. Lo stampatore serigrafo è facilitato dal mezzo di stampa che gli permette di rispondere ad ogni più esigente richiesta in questo campo. Ci auguriamo di riuscire completamente nel nostro intento, dimostrandolo praticamente, a soddisfazione dell’artista, ed a convincimento di osservatori e critici.
Claudio Baldessarri
(testo originale apparso in Serigrafia n.38 – agosto 64)